Incentivi: Resto al Sud
Resto al Sud 2021, l'incentivo a sostegno di nuove realtà imprenditoriali e libero professionali è rivolto a soggetti tra i 18 e i 55 anni, per effetto dell'estensione prevista dalla Legge di Bilancio.
Si tratta di uno strumento “anti-crisi” salito al 50% con restante 50% sotto forma di finanziamento bancario a tasso zero, garantito dal fondo di garanzia delle PMI.
Questo bonus è accessibile a chi non ha superato i 56 anni e che è residente in:
- Abruzzo;
- Basilicata;
- Calabria,
- Campania;
- Molise;
- Puglia;
- Sardegna;
- Sicilia;
- Lazio, Marche ed Umbria e, nello specifico, i 116 comuni delle aree del cratere sismico del Centro Italia.
- abbia trasferito la propria residenza nelle succitate regioni entro 60 giorni dall’accettazione della domanda (120 in caso di residente all’estero);
- non sia già titolare di altre attività d’impresa attive al 21 giugno 2017.
- non abbia ricevuto altre agevolazioni nazionali per l’autoimprenditorialità nell’ultimo triennio;
- non abbia un lavoro a tempo indeterminato e si impegna a non averlo per tutta la durata dell’incentivo;
- sia un libero professionista - in forma societaria o individuale- che non sia titolare di partita IVA nei 12 mesi antecedenti la presentazione della domanda per lo svolgimento di un’attività analoga a quella proposta.
Resto al sud, specifiche incentivi
Il finanziamento Resto al Sud è destinato:
- alle attività produttive nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura;
- alla fornitura di servizi alle imprese e alle persone turismo;
- Attività libero professionali, sia esse individuali che societarie
Non rientrano tra le attività finanziabili le iniziative agricole e il commercio.
Resto al Sud copre il 100% delle spese, per un massimo finanziamento di 50.000 euro per ciascun richiedente, con un tetto massimo di 200.000 euro.
Per le società in forma individuale il finanziamento massimo pari a 60.000 euro).
Secondo il Decreto Legge n. 91 del 20/06/2017 possono essere finanziate le spese:
- di ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili (massimo 30% del programma di spesa);
- di acquisto di nuovi macchinari, di nuovi impianti e di nuove attrezzature;
- di acquisto/ abbonamento a programmi informatici e servizi per le tecnologie, l’informazione e la telecomunicazione;
- di gestione, quali spese per acquisto materie prime, di materiali di consumo, spese per le utenze, per i canoni di locazione, per i canoni di leasing, per le garanzie assicurative (massimo 20% del programma di spesa).